“Hai il mare dentro” di Adessoscrivo (Recensione)

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“Hai il mare dentro” (Sperling&Kupfer) è l’ultimo libro di Adessoscrivo (pseudonimo di Salvatore Ferrante), un libro che avrei potuto leggere anche senza conoscere l’identità dell’autore. Lo avrei riconosciuto comunque e non perchè Adessoscrivo sia ripetitivo, ma perchè la sua  cifra stilistica lascia un’impronta chiara ed inequivocabile.

Se “Adesso tu all’improvviso”, il precedente romanzo di Adessoscrivo (qui la nostra recensione) era ambientato a Napoli, con Hai il mare dentro arriviamo a Castellaneta Marina dove i due protagonisti, Sole e Stefano, si incontrano casualmente. Stefano è di Palermo e arriva in Puglia trascinato da un amico che ha organizzato le vacanze estive. Sole è una studentessa universitaria che durante l’inverno studia a Perugia e d’estate torna in Puglia dove lavora per mantenersi agli studi.

Sole e Stefano hanno età diverse, storie di vita diverse, esigenze diverse, ma entrambi hanno vissuto l’esperienza dell’abbandono. Sole ha perso la madre che era ancora una bambina, Stefano ha perso la madre non perchè sia morta, ma perchè, dopo il divorzio, ha scelto di andare a vivere altrove. Sole e Stefano, seppur adulti oramai, sentono ancora grosso il peso dell’abbandono che, come una zavorra, li trattiene e stenta a far riprendere loro in mano la propria vita.

Sole ama un ragazzo che non ricambia il suo sentimento e pertanto vive quella che può essere definita “una vita di attesa”. Stefano ha due figli nati dalla sua unione, oramai sgretolata, con Marianna.

Il loro fortuito incontro sarà una cura per entrambi perchè “la vita è fatta di istanti che cambiano il nostro modo di vedere le cose, e forse questo è il senso di tutto”.

“Ha il il mare dentro” di Adessoscrivo, recensione

Come ho già anticipato i lettori di Adessoscrivo non resteranno delusi. Ritroveranno la grande sensibilità che caratterizza l’autore anche in questo suo ultimo romanzo.

Ogni lettore riesce a trovare in un libro sempre qualcosa che sembra esser scritto per sè. Da napoletana, amante dei libri che raccontano della mia città, sono riuscita a trovare anche in questo romanzo ambientato altrove, tracce di napoletanità. Sole, infatti, legge un libro scritto da una delle autrici, a mio giudizio, più brave di sempre. Il libro è “Oliva Denaro” scritto dalla scrittrice napoletana Viola Ardone, autrice anche di “Il treno dei bambini”. Stefano che una sera non riesce a dormire, guarda “uno dei suoi film preferiti:Il postino di Massimo Troisi.

Di questo libro ho amato molte cose. In particolare “il ritorno alla lettera” – non propriamente quella affrancata e spedita tramite il servizio postale, ma comunque una lettera (non uno o più messaggi frazionati inviati tramite i social). Una lettera inviata tramite mail che i protagonisti decidono di inviarsi per restare in contatto.

Ho ricordato e riassaporato “il gusto dell’attesa” che oggi, purtroppo, si è quasi del tutto perso. Niente spunte blu, niente visualizzazioni, niente mancate e/o ritardate risposte. La messaggeria dei social genera spesso pretese piuttosto che attese. Nessun romanticismo, nessun sogno. Siamo tutti schiavi delle spunte blu.

Ho chiesto all’autore a chi consiglierebbe la lettura del suo ultimo romanzo. Non ha esitato un attimo: “Agli adulti” è stata la sua risposta perchè i bambini nelle loro scelte dimostrano spesso molta più saggezza degli adulti.

“Ehi, pà, che ci fai qui?”

“Stasera ceno con voi. Checco, mamma non te l’ha detto?”

“No, ma non fa niente, anzi meglio così, è stata una sorpresa”

“Mamma sono tornato, dove sei?” Christian fa sentire il suo rientro. “C’è anche papà, ha detto che mangia qui stasera, vedi quanto è bello?”

“Finalmente è arrivato il bimbo mio. Sì, c’è anche papà. Sei felice?”

“Tantissimo!

Fuori il temporale continua, ma la casa è calda. Non è cambiato quasi niente da quando sono andato via, le solite piante grasse, il solito divano con la coperta poggiata sopra, il solito profumo di casa”

.

 

Ho chiesto all’autore anche se un giorno, tra gli scaffali delle librerie, troveremo mai uno dei suoi libri firmati da Salvatore Ferrante piuttosto che Adessoscrivo. La sua risposta è stata molto più vaga rispetto alla precedente. Ci ha girato parecchio intorno, sintomo che difficilmente un giorno leggeremo un libro di Salvatore Ferrante. Del resto, poco importa, con lo pseudonimo di Adessoscrivo, l’autore ha catturato l’attenzione e l’amore di ben 343mila followers. E tanto basta per decidere di non cambiare strada.

 

 

 

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