Pasquale Finizio: “L’amore va sempre vissuto. Il mio ve lo racconto in versi” (Intervista)

Scrivere una poesia per chi si ama rimane una delle forme più toccanti per manifestare i propri sentimenti. Dai tempi in cui si intingeva la penna nell’inchiostro fino all’era del computer, molte cose sono cambiate, ma la poesia d’amore continua a essere uno strumento espressivo straordinariamente potente ed efficace per dire ad una persona: “Ti amo!”

Ne sa qualcosa Pasquale Finizio, noto sui social come “poeta stabiese”, autore della silloge intitolata “L’amore di scrive con la “V”, che ci ha raccontato come é nato il suo libro e soprattutto perché l’amore si scrive con la V.

  • “L’amore si scrive con la “V”, questa tua raccolta racconta di un amore esaltante ma tormentato, concreto e allo stesso tempo impossibile. L’amore va sempre vissuto? Anche quando gli ostacoli appaiono insormontabili?

Sono felice di rispondere a questa domanda iniziale. Sì, “L’amore si scrive con la V” racconta un amore forte, vissuto nell’arco temporale che va dal 2019 al 2023, che ha avuto tanti alti e tanti bassi, ma che allo stesso tempo è stato intenso, esaltante e molte volte bellissimo perché due cuori sono arrivati ad intrecciarsi fino a diventarne uno solo. L’amore per me anche se ha mille ostacoli, va sempre vissuto, anche in situazioni come quella che racconto nelle mie poesie, soprattutto se vissuto con la consapevolezza che ancora adesso ho, ovvero che quello narrato sia stato l’amore della mia vita. Veronica (svelo il nome della musa nel libro solo ai lettori più attenti), è la donna che Dio ha creato per me, anche se purtroppo lei non è riuscita a convincersi del tutto di questa cosa. Non dico altro per non spoilerare troppo quello che si leggerà nel libro.

  • Sui social ti definisci “poeta stabiese”. Qual è il tuo rapporto con la città di Castellammare di Stabia?

È un amore puro quello che mi lega alla mia città, purtroppo un amore a distanza. Lo definirei come il rapporto indissolubile che ha un figlio con una mamma. La mia città la porto sempre con me, sebbene oramai viva lontano da CastellAMMORE (io la chiamo così!) da ben 26 anni. Seguo la Città delle Acque anche da Otranto, dove ora vivo. Ne seguo le vicende di cronaca, di politica e soprattutto quelle sportive. Compatibilmente con il mio lavoro e con gli impegni dei miei figli, cerco di tornarci spesso, anche per riabbracciare i miei genitori. A volte penso che vorrei poter fare qualcosa di più per la mia città. Magari inconsciamente scrivere un libro è già qualcosa, chissà?

Pasquale Finizio: “La poesia per me è stata dapprima una sorpresa, poi un mezzo, infine una consapevolezza”

  • Oggi la poesia che per molti anni è stata vista come qualcosa di “fuori moda” è più presente perché veicolata attraverso i social. Cos’è per te la poesia?

Sicuramente non viviamo un periodo storico come quello dei secoli scorsi. La poesia è diventata nel tempo un argomento come si suol dire “di nicchia”, che attira difficilmente un pubblico giovane. Credo comunque che inserirla gradualmente attraverso i social sia la ricetta giusta per metterla nuovamente in vetrina e magari attirare un pubblico sempre più numeroso, dal momento che ormai la vita “virtuale” è diventata il pane quotidiano della società in cui viviamo.  La poesia per me è stata dapprima una sorpresa, poi un mezzo, infine una consapevolezza, ovvero quella che il mio cuore ha una voce che non riesco a far sentire agli altri, a volte anche alle persone che amo e allora devo mettermi ad ascoltarlo e trascrivere quello che dice, anche se a volte mi sembra che parli a casaccio. Questo è per me la poesia.     

  • Scrivere poesie in dialetto significa esprimere meglio le proprie emozioni?

Il dialetto napoletano o meglio, la lingua napoletana, non ha certo bisogno di presentazioni. La sua enfasi, la sua sonorità, il suo fascino misterioso nelle metafore, non ha eguali. Ti faccio un esempio: la frase “Ti voglio bene” nella sua versione napoletana è “Te voglio bbene”. Ti sembra la stessa cosa? Quando un napoletano dice “te voglio bbene” ad una persona, quella stessa persona si sente abbracciare dall’anima di chi pronuncia quelle parole la dice e, se lo dici alla persona che ami, è un “ti amo” ancora cchiù doce.  

  • A quali poeti e/o scrittori ti senti più affine? Quali in qualche modo hanno influenzato la tua produzione?

C’è una carissima persona, che nei primi anni di questa mia passione fu anche mia musa, che mi prende in giro chiamandomi “Leopardi”. Ovviamente l’accostamento non era per le stesse qualità letterarie. Magari! Lei definiva la mia vena poetica pessimista. Ad essere sincero però non saprei dirti quale poeta abbia influenzato questa mia passione. Adoro la poesia come forma d’arte. Leggo poesia a prescindere dall’autore. 

  • Chi dovrebbe leggere la tua raccolta?

Chi è curioso di sapere perché L’amore si scrive con la “V”,Scherzi a parte, questa raccolta di poesie dovrebbe essere letta da chiunque pensi di voler conoscere l’amore in tutti i suoi momenti. I primi battiti, il corteggiamento, il primo bacio, l’intimità, la passione dei corpi innamorati e tanto altro di una storia d’amore, il tutto condensato in versi italiani e napoletani, con traduzione per i non campani. 

Pasquale Finizio

  • Progetti futuri?

Per ora sono concentrato su questo libro. Dovrò programmare delle presentazioni sia a Castellammare di Stabia che in Salento dove vivo. Continuerò a scrivere poesie. Certo sono a corto di Muse in questo momento, ma non si sa mai. Inoltre mi sto cimentando nella scrittura di una favola per ragazzi, ma per il momento voglio concentrarmi meglio sul progetto della raccolta di poesie.

Grazie Pasquale per la tua disponibilità!

Grazie a te per il tempo concessomi. 

pasquale finizio
Pasquale Finizio

L’Amore si scrive con la “V” di Pasquale Finizio lo trovate in libreria e su tutte le maggiori piattoforme digitali.

Buona lettura!

 

 

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