Giugno: PrideMonth – I “Mille colori” di Dana Neri, racconto vincitore del Premio Letterario il Giardino di Babuk – Proust en Italie 2017

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Giugno #PrideMonth

Giugno è il mese dell’orgoglio, è il mese in cui i membri della comunità LGBT camminano per il mondo a testa alta, sventolando bandiere arcobaleno perchè l’amore è un sentimento dai mille colori.

In occasione del PrideMonth, la Redazione propone “Mille colori”, un intimo e coinvolgente racconto di Dana Neri, scrittrice romana di nascita, londinese d’adozione, napoletana nel cuore, autrice del bestseller Mangiafuoco, nonchè membro della prestigiosa Society of Authors of London.

Giornata Mondiale della Poesia con Dana Neri, autrice del bestseller “Mangiafuoco” e membro della prestigiosa Society of Authors di Londra.
Dana Neri, autrice del bestseller “Mangiafuoco” e membro della prestigiosa Society of Authors di Londra.

Dicono di lei:

Dana Neri affronta argomenti spigolosi e difficili coinvolgendo lo spettatore/lettore e facendolo diventare coprotagonista dei suoi scritti” 

Mille colori (di Dana Neri)

Napul’è mille culure… Ogni volta che guarda questa città le viene in mente quella bella canzone. Comincia a canticchiarla mentalmente, in silenzio, per non farsi sentire. Ricorda bene solo quel primo verso, il resto della canzone è troppo difficile per lei che non parla bene l’italiano, figuriamoci il dialetto napoletano.

La guarda quasi esclusivamente di notte, questa città. Durante il giorno fissa il velo di muffa che traspare a piccole chiazze da un angolo del soffitto nella stanza in cui è rinchiusa. Col tempo ha imparato a giocarci, con quella patina nerastra: ne ha osservato le variazioni di colore, il progressivo allargarsi delle macchie, il formarsi di nuove, a creare una sorta di strano ricamo. A volte le è persino capitato di pensare a quelle macchie come a dei piccoli semi, altre volte ha immaginato fossero stelle. Stelle nere sopra un cielo bianco, un cielo capovolto, un cielo a testa in giù, storto come la sua vita.

È sempre stata un po’ storta, la sua vita. Sbagliata come quel corpo di cui è riuscita a liberarsi solo in parte.

All’inizio era tutto un gioco, laggiù in quel paese lontano chilometri di mare e di terra dai colori di Napoli. All’inizio era tutto un gioco, laggiù nel suo paese, un gioco di buffi confronti, un gioco di tessuti, un gioco di tinte e sfumature.

Il suo papà dagli occhi verdi, che si riflettevano stanchi nel rosso del vino appena versato in un bicchiere già triste d’esser vuoto.
La sua mamma dai capelli neri, perennemente arruffati e terribilmente perfetti, lungo spalle curve da sempre.
La sua casa minuscola e grigia come un grano di metallo.
I suoi polpastrelli come petali rosa che sfioravano l’assenza dolorosa dei seni e la presenza stonata di quell’inutile batacchio fra le gambe.
La sua vita è sempre stata piena di colori, non sempre allegri, non sempre vivaci, ma comunque vivi.

Anche le sue notti sono piene di colore. Non ricorda dove ha letto o sentito che il bianco contiene tutti i colori dello spettro elettromagnetico, mentre il nero è l’assenza di colori. Ma le sue notti non sono nere, le sue notti sono bianche, sono il momento della giornata in cui lei vive più a lungo e intensamente, in cui riesce a entrare in contatto e in un certo senso ad appropriarsi di altre vite.

Quando scende la notte lei può uscire di casa, sgranocchiare qualche brandello di Napoli, afferrare al volo con gli occhi il mare. La notte il mare è appena visibile, è vero, ma a lei basta sapere che è lì. Le basta sapere che è proprio il mare quella distesa scura, che a volte somiglia a un lenzuolo di seta, altre a una bocca spalancata in un grido. Le basta sapere che è lì, anche se può vederlo solo per qualche istante.

Quando scende la notte lei diventa bellissima, anche se bella non lo è veramente. Quando scende la notte lei si veste di mille colori, indossa una collana di perle finte capaci di catturare e riflettere le luci spente, mette sul viso uno strato di trucco e un doppio sorriso e si dona al mondo. E il mondo se la prende, senza troppi complimenti, ogni volta a bordo di un’automobile diversa.

Dentro l’abitacolo lei sta bene, si sente al sicuro, nonostante tutto. Si sente più al sicuro in balia del mondo che dell’orco che la aspetta a casa o dietro l’angolo. Almeno il mondo ogni tanto dispensa carezze e baci, li alterna alle bugie e alle urla, ai graffi e ai lividi.
Dentro l’abitacolo si sta al calduccio quando fuori fa freddo, si sta freschi quando la temperatura esterna è troppo calda. Dentro l’abitacolo a volte c’è un buon odore, spesso c’è una musica piacevole, e sempre, immancabilmente, c’è una storia diversa, un pezzo di mondo da scoprire dietro un velo di barba, dentro il risvolto di un pantalone, nell’incavo di un collo, sotto un polsino, avvolto dal filo di un bottone.

Quante volte le è capitato di pensare che magari, forse, l’Amore è tutto qui: in questa carezza ruvida, in questo rassicurante aroma di vaniglia, nel respiro affannato del mondo, nel suo capo abbassato a leccarle la pelle, nelle mani che ogni tanto si incontrano e stringono, anche se per sbaglio.

Quando esce dall’ultima automobile sta per sorgere nuovamente il sole ed è ora di tornare nella piccola prigione. Lei riprenderà a giocare con il velo di muffa sul soffitto per tanti e tanti giorni ancora. Quelli che adesso sono minuscoli puntini neri si trasformeranno in breve in macchie scure compatte, poi, fra mesi o anni, seguirà lo sfarinamento e lo sfogliamento della pittura. Da quel quadrato di muro, da quell’angolo di cielo capovolto si staccheranno piccoli frammenti di intonaco, che cadranno a terra come petali bianchi.
A lei piacciono i petali bianchi perché le ricordano le margherite: fiori semplici che possono crescere un po’ ovunque, in mezzo al cemento, lungo un marciapiede, sul ciglio di una strada… fiori che può cogliere chiunque.

Un giorno il mondo le ha regalato una margherita bianca. L’ha tirata fuori dalle pagine di un libro e gliel’ha consegnata con un sorriso. Da allora lei la custodisce sotto il proprio cuscino con estrema cura, come fosse un dono prezioso. Ogni tanto la prende delicatamente, ne accarezza i petali ormai completamente secchi e la osserva. Il bianco contiene tutti i colori dello spettro elettromagnetico e questa margherita le sembra racchiudere in sé tutta la bellezza di quel mondo che in fondo non è poi tanto brutto, nonostante tutto.

Napul’è mille culure…E anche se tutto quello che lei riesce a vedere adesso è il nero della stanza chiusa dietro le serrande abbassate, quei mille colori sono vivi dentro di lei. Hanno il rosso delle pupille iniettate di sangue troppo orgoglioso per versare lacrime, il giallo dei lividi in via di guarigione, il verde dei campi annaffiati di speranza, l’arancione delle albicocche che le piacciono tanto, il blu del mare che sogna ogni notte, l’indaco dei ricordi dolci e della nostalgia buona, il violetto della metamorfosi e di tutti i cambiamenti a cui la vita l’ha costretta.

Napoli per lei non è altro che un pezzetto di mondo, e il mondo non è che un pezzo di Napoli, in fondo. Il mondo per lei ha i colori dell’arcobaleno, e una pentola d’oro che la attende, alla fine di tutto.

Dana Neri

 

 

Daniela Neri, Roma 27 gennaio 2017
Racconto Primo Classificato al Premio Letterario il Giardino di Babuk – Proust en Italie 2017

 

 

 

 

Mangiafuoco (Dana Neri) – MutatuM Publishing

 

Mangiafuoco racconta la storia di una giovane donna provata dalla sofferenza e dall’assenza, alle prese con la ricerca di sé. Fiamma combatte con il mostro della bulimia, con la figura di una madre distante, con il ricordo del papà che non c’è più. Le ‘lettere senza corpo’ indirizzate al padre sono una sorta di poetico diario, una finestra sull’anima della protagonista.
L’amore tormentato per un artista di strada, un terribile segreto appartenente al passato e la delicata ed intima relazione con l’amica del cuore rappresentano alcune fra le tematiche di questo romanzo dal grande potenziale cinematografico. Il lettore resta in attesa di vedere cosa accade, con la smania di chi attende una buona notizia. Al termine si è invasi dalla mancanza, e dal desiderio di leggere ancora.

 

 

Mangiafuoco (Dana Neri)

 

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GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA IN COMPAGNIA DI DANA NERI

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