Maurizio Di Ruocco: “Occorre studio continuo e ricerca del prodotto d’eccellenza”

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Maurizio Di Ruocco è l’Head Chef, nonchè titolare di Villa Zaira, struttura che offre ben due idee di ristorazione: la cucina gourmet del Mazì in un ambiente moderno, intimo e raffinato e quella tradizionale del Bistrot L. in una sala che si presta ad ospitare feste ed eventi privati.

La passione per la cucina dello Chef Di Ruocco inizia fin da giovanissimo tant’è che all’età di 21 anni inaugura il suo primo locale a Pompei e a 26 anni prende il via l’importante progetto di Villa Zaira a Castellammare di Stabia.

Maurizio Di Ruocco

Maurizio Di Ruocco: “Alla base della mia cucina c’è studio continuo e ricerca del prodotto d’eccellenza”

“Alla base della mia cucina c’è studio continuo e ricerca del prodotto d’eccellenza” – racconta ai microfoni di Edijay, il canale TV di Magazine Pragma.

Quella dello Chef Di Ruocco è una famiglia che pone da sempre un’attenzione particolare alla cura dei prodotti della terra. Nella azienda agricola di famiglia, infatti, si coltiva un pomodoro (quello della Valle dei Mulini di Gragnano) dalle caratteristiche organolettiche uniche grazie ad una straordinaria combinazione tra la dedizione e le tecniche agricole adottate e le proprietà del terreno ed il microclima che caratterizza la Valle dei Mulini.

Ed è  anche grazie al pomodoro della Valle dei Mulini che nasce uno dei piatti divenuto “cavallo di battaglia” dello Chef Di Ruocco: gli spaghetti con i maruzzielli, pomodoro della Valle dei Mulini, caviale white e salsa d’alghe.

Maurizio Di Ruocco

Il Polpo Blu

Oltre ad una cucina che tende a valorizzare i prodotti territoriali, lo Chef Di Ruocco non disdegna le contaminazioni di sapori; proprio da una contaminazione gastronomica nasce il suo “Polpo Blu”, un piatto per la cui realizzazione occorrono tre giorni di lavorazione.

Maurizio Di Ruocco

Il Polpo Blu nasce da un incontro di tecniche e sapori di culture gastronomiche diverse che Maurizio Di Ruocco con passione e dedizione riesce sapientemente a combinare tra loro. Lo Chef racconta che il fiore del pisello thailandese non è bianco come il nostro, ma blu. Con tecniche quali l’essicazione, l’osmosi, la rosticciatura e la glassatura e dopo tre giorni di lavoro ed attesa, il blu che si ottiene dal fiore è pronto per accompagnare i nostri sapori.

Una ricetta per i lettori di Magazine Pragma

Prima di salutarci siamo riusciti a strappargli una promessa, quella di regalare ai lettori di Magazine Pragma una delle sue ricette. Attendiamo dunque la proposta dello chef.

 

 

 

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