Alimentazione per sgonfiarsi. Come smaltire gli eccessi a tavola

Alimentazione per sgonfiarsi –  Spesso in estate si eccede con le cene fuori casa in compagnia di amici e parenti. Cosa occorre fare per smaltire gli eccessi?  Lo abbiamo chiesto alla Dr.ssa Claudia Cinquegrana, biologa nutrizionista.

 

  • Dott.ssa Cinquegrana, cosa occorre fare per smaltire gli eccessi a tavola?

Estate è sinonimo di vacanze, cene fuori, incontri con gli amici, bevute. Nulla di male, anzi, il mio mantra è: “La convivialità prima di tutto”. Ovvio che occorre darsi delle regole per non vanificare i sacrifici fatti (per chi li ha fatti) durante tutto l’inverno, per arrivare all’estate piacendosi. Nei piani alimentari che elaboro ci sono sempre delle indicazioni per i cosiddetti “giorni di sgarro”, siano compleanni, cerimonie o cene amichevoli.

 

Alimentazione per sgonfiarsi – Piano alimentare per affrontare i “giorni di sgarro”

Per affrontare un “giorno di sgarro” occorre un piano alimentare. Si inizia la giornata facendo colazione con una tisana, un estratto o, per chi non riesce a far a meno della bevanda “bianca”, latte di riso, di mandorla o comunque vegetale. A pranzo un’insalata, anche di legumi che spesso, in estate, vengono trascurati ed un secondo leggero e quando arriva la cena (il nostro sgarro) allora consiglio sempre di iniziare il pasto con una verdura cruda (basta un pinzimonio o anche una carota cruda) e cercare di assaggiare tutto senza strafare.

  • E se i giorni di free food non sono previsti, ma sono le classiche improvvisate estive?

In questo caso il mio consiglio per il giorno dopo è sicuramente non digiunare, ma ridurre le porzioni che normalmente si ingeriscono, prediligendo proteine nobili (carne bianca, pesce o uova), verdure crude e tanta acqua (lontano dai pasti).

Attenzione! Anche bere un drink o un cocktail in più io li identifico come “sgarro”; in questo caso tanta acqua e allontanare il più possibile la successiva bevuta.

  • Il digiuno post sgarro è sempre da evitare?

Qualcuno osa con il digiuno. Se seguito bene e da uno specialista lo si può fare, ma “cucirsi” la bocca per un giorno serve a poco; o lo si intraprende come percorso periodico (pensiamo al digiuno terapeutico o al digiuno intermittente o alla mima digiuno), oppure post sgarro si segue un’alimentazione leggera e poi si rientra nella routine controllata.

(Dott.ssa Claudia Cinquegrana, biologa nutrizionista – Studio Albes)

 

Magazine Pragma

 

 


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