Le pagelle dello scudetto interista: le certezze Barella e Brozovic, la resurrezione di Eriksen e Perisic

Le pagelle dello scudetto interista partendo da qualità e quantità di Brozovic alla classe di Eriksen; flop Vidal, jolly Darmian.

L’Inter domenica ha vinto il 19mo scudetto della sua storia “dal divano”; dopo aver battuto il Crotone sabato, i nerazzurri hanno avuto la certezza matematica del titolo a causa del pareggio tra il Sassuolo e l’Atalanta seconda in classifica. Andiamo a vedere le pagelle dello scudetto interista, nel dettaglio quelle di centrocampisti ed esterni.

LE PAGELLE DELLO SCUDETTO INTERISTA: CENTROCAMPISTI

BARELLA 9: quello, insieme a Bastoni, che ha più beneficiato dell’arrivo di Conte all’Inter. Mix perfetto di quantità e qualità, ha macinato chilometri in ogni singola partita e ha fatto goal belli ma soprattutto importanti, su tutto quelli alla sua ex Cagliari ed alla Juventus. 

BROZOVIC 8,5: messo parzialmente in dubbio ad inizio stagione (solo una partita delle prime 6 giocate per 90 minuti), una volta trovata continuità ha tolto ogni dubbio sulla sua utilità. Probabilmente è un elemento unico nella rosa interista, l’unico veramente irrinunciabile: quando non è in campo la differenza si vede nello sviluppo della manovra che risulta essere molto più lenta e prevedibile. Da quando ha iniziato a giocare come regista basso con Spalletti, le sue prestazioni sono state un continuo crescendo. Capita ancora qualche gara a vuoto in cui il croato appare svagato e impreciso nei passaggi, ma queste, ormai rappresentano l’eccezione e non la regola; nessuno è perfetto. 

ERIKSEN 8: voto più per la tenacia nel non arrendersi mai allo scarso minutaggio concessogli inizialmente da Conte che per l’effettivo rendimento. Il danese sembrava un corpo estraneo fino a gennaio quando si è reso conto che una sua cessione sarebbe stata quasi impossibile. Da allora, un giocatore affermato come lui, ha deciso di mettersi in discussione provando e riuscendo a conquistarsi il posto in un ruolo non proprio, visto che il suo non è previsto dal 3-5-2 Contiano. Moltissimi con il suo status di campione affermato si sarebbero adagiati trascinandosi fino a fine stagione attendendo un trasferimento. L’ex Tottenham ha aiutato indubbiamente l’Inter a svoltare in campionato fornendole soluzioni per velocizzare e rendere imprevedibile la manovra offensiva soprattutto negli ultimi metri prima delle aree di rigore avversarie. Emblema in tal senso è la gara esterna col Torino che è stata indirizzata a favore dell’Inter dopo il suo ingresso e quello di Sanchez. Meritano menzione i goal realizzati contro il Napoli e contro il Crotone; quest’ultimo può essere definito in un certo senso quello Scudetto. 

VIDAL 4,5: l’unica delusione cocente della stagione interista. Voluto con grande insistenza da Conte (non solo quest’anno), non ha praticamente mai giocato ad alti livelli dimostrandosi l’ombra del calciatore ammirato con le maglie di Juventus e Bayern Monaco. Unica prestazione positiva proprio contro i bianconeri, gara in cui ha segnato di testa il primo goal. Il cileno per tutto il corso del campionato ha pagato tantissimo la scarsa condizione atletica, proprio lui che fa della garra la sua caratteristica migliore. Per di più ha sofferto anche qualche infortunio al ginocchio che lo tiene tuttora lontano dal campo. 

GAGLIARDINI 5,5: gioca abbastanza ad inizio stagione, recita, bene, la parte del gregario nella parte restante di campionato. Viene chiamato in causa soprattutto quando c’è da difendere il risultato positivo per via delle sue caratteristiche quasi esclusivamente di rottura. 

SENSI 5: gli infortuni, purtroppo, continuano ad essere una costante nella sua carriera. Se l’anno scorso aveva giocato un’ottima prima parte di stagione, in questa il minutaggio è stato molto inferiore. Fino alla terza giornata era considerato la prima alternativa ai titolari, nella terza giornata, appunto, si è fatto espellere e da lì è ricominciato il suo calvario a casa di un infortunio che lo ha tenuto fuori fino all’inizio di dicembre. Non ha giocato neanche un minuto da febbraio ad aprile, successivamente Conte gli ha dato qualche chance in più e lui, seppur con una condizione fisica lontana dal top, ha fatto vedere qualche bella giocata degna del Sensi dell’anno scorso.

VECINO s. v.: la sua stagione è iniziata addirittura a marzo per colpa di un intervento al ginocchio che lo ha tenuto fuori da agosto scorso. Già nella passata stagione il rapporto con Conte ha vissuto alti e bassi, l’infortunio ha contribuito a relegarlo ai margini della rosa. Ha giocato pochissimi minuti, forse le prossime gare serviranno per vederlo all’opera.

LE PAGELLE DELLO SCUDETTO INTERISTA: ESTERNI

HAKIMI 7,5: arma devastante quando lanciato in velocità a campo aperto, Lukaku, soprattutto, lo sa e lo lancia spesso in profondità. Il ruolo di quinto è cucito addosso a lui. Il voto non è altissimo perché deve colmare alcune lacune come la fase difensiva, specialmente la marcatura e la precisione dei cross. Il suo rendimento è quasi sempre stato piuttosto alto nonostante in qualche gara, specie contro avversarie chiuse in difesa, sia stato disinnescato facilmente.

PERISIC 7,5: molto discontinuo in una prima metà della stagione in cui era nelle gerarchie dietro ad Ashley Young. A febbraio c’è stata la svolta, precisamente il 14 contro la Lazio: gara giocata quasi esclusivamente in fase difensiva, cosa in cui il croato sembrava essere carente fino a quel momento. Con grande abnegazione sua e di Conte, il numero 44 ha imparato a giocare a tutta fascia offrendo la possibilità di non attaccare più solo a destra. È cresciuta tanto l’intesa con Bastoni ed Eriksen.

DARMIAN 7: arrivato in nerazzurro per ultimo e un po’ in sordina, si è rivelato essere un jolly preziosissimo nella rosa interista. Viene impiegato soprattutto come esterno a tutta fascia su entrambi i lati, ma ha giocato qualche gara anche nei tre difensori centrali. Dei 3 goal realizzati in stagione due sono stati decisivi portando 6 punti, quelli contro Cagliari ed Hellas Verona. Rivelazione.

ASHLEY YOUNG 6: era il titolare della fascia sinistra fino a quando Perisic non lo ha scavalcato nelle gerarchie. Rispetto a quest’ultimo, ha diversi anni in più e di conseguenza minori doti atletiche, tuttavia non ha mai deluso in campionato mostrando buone cose in fase offensiva e diverse lacune in quella difensiva. 

Qui le pagelle di portieri e difensori. Qui quelle di attaccanti e allenatore.

(Fonte immagine in evidenza: account Instagram ufficiale dell’Inter)


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