Almarina (Einaudi) di Valeria Parrella

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Almarina (Einaudi) – Unica donna candidata al Premio Strega, Valeria Parrella con il suo ultimo romanzo ci porta a Nisida, un luogo bellissimo baciato dal sole, dove per antitesi sorge un posto bruttissimo: il carcere minorile.

nisida
Nisida

“Mi danno una chiave che corrisponde a un piccolo armadietto”

Almarina è una delle detenute. E’ romena, ha 16 anni e nella sua breve vita ha già subito violenze inaudite da parte della sua famiglia.

La voce narrante di “Almarina”, il romanzo candidato al Premio Strega, è quella di Elisabetta Maiorano, insegnante di matematica che, dopo tanti anni trascorsi al Nord, approda nelle aule del carcere minorile partenopeo. E’ “un’aula” che prosciuga tutte le energie quella affidata alla Maiorano, la quale però non si risparmia. Antonio, suo marito, è morto, e lei cerca di riempire le lunghe e penose ore andando oltre le lezioni.

“Mi danno una chiave che corrisponde a un piccolo armadietto. Della mia borsa faccio un sacco, l’ammacco, la schiaccio, ce la faccio entrare, do la mandata e vado. Dentro ci lascio la solitudine della figlia unica, l’orecchio dolente di una malattia esantematica, l’ombra che mi terrorizzava al pomeriggio, proiettata sul muro della stanzetta. Quella risposta inopportuna per cui mia madre non mi parlò per giorni. Tenersi le mani addosso quando non le vuoi davvero, volere di più le mani addosso e non saperle chiedere. Il primo attacco di panico una notte in albergo a Parigi, dopo la maturità. E la vacanza con un uomo più adulto di me, nella quale piansi tutti i giorni”.

Almarina è una ragazzina sveglia e cattura l’attenzione dell’insegnante di matematica. Nasce un rapporto d’affetto tra le due donne, un’interazione profonda legata al desiderio e alla speranza di potersi affidare l’una all’altra. Almarina ha subito violenze e stupri da suo padre; Elisabetta ha visto il suo Antonio morto sul tavolo dell’obitorio. Ognuna sente il bisogno dell’altra per lenire le proprie ferite.

Almarina
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“Io credo che lei si sia dispiaciuta perché se c’è un minore colpevole c’è un adulto colpevole.”

Nel libro c’è anche tanta Napoli con le sue bellezze e le sue contraddizioni. Un romanzo intenso che offre al lettore un altro punto di vista.

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