“Me pare ‘o ciuccio ‘e Fechella!”, e fu così che il ciuccio divenne il simbolo del Calcio Napoli

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“Me pare ‘o ciuccio ‘e Fechella!”,mia madre me lo diceva sempre quando tornavo a casa con le ginocchia sbucciate (quasi tutti i giorni; i bambini degli anni ’80 hanno avuto il privilegio di giocare in piena libertà con tutte le conseguenze: fratture, tagli, distorsioni, e nella migliore delle ipotesi: “sbucciature”). Divagazioni a parte, “Me pare ‘o ciuccio ‘e Fechella!” è un’espressione squisitamente napoletana utilizzata per indicare una persona con una salute piuttosto cagionevole, ferito, zoppicante. Ma chi era Fechella? Questa volta ESPRESSO NAPOLETANO, la rubrica domenicale di MAGAZINE PRAGMA vi porta a Torre del Greco che si dà il caso essere anche il mio paese natio.

“Me pare ‘o ciuccio ‘e Fechella, trentatré piaghe e ‘a coda fraceta”

Il detto continua perchè il ciuccio (l’asino) di Fechella, oltre ad essere malnutrito, aveva anche la soma coperta da piaghe e la coda marcia. Ma veniamo al dunque,  chi era Fechella?

Fechella, alias don Mimì Ascione, era un uomo originario di Torre del Greco. Veniva detto “Fechella” in quanto venditore ambulante di fichi. L’uomo si serviva di un asinello scheletrico e malconcio per trasportare la merce.

Ora accadde che nel 1926 la nascente squadra del Calcio Napoli era assolutamente deludente. I tifosi per seguire la squadra si riunivano al Bar Brasile dove si lasciavano andare ai commenti più svariati. All’ennesima sconfitta della squadra uno dei tifosi, profondamente amareggiato, gridò: “Sta squadra me pare ‘o ciuccio ‘e Fechella: trentatré piaghe e ‘a coda fraceta” (Questa squadra sembra l’asino di Fechella con le sue trentatré piaghe e la coda moscia).

Un’esclamazione che non rimase inascoltata e la cui notorietà si diffuse rapidamente, tanto che un quotidiano pubblicò una vignetta in cui il Napoli veniva raffigurato come un asinello mal ridotto, pieno di cerotti. Ed è da allora che al cavallino rampante che inizialmente simboleggiava il Napoli fu sostituito il famoso e tanto amato ciucciariello (asinello).

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