“Nun si’ manco l’urdemo lampione ‘e Forerotta”, cosa significa?


“Nun si’ manco l’urdemo lampione ‘e Forerotta” (letteralmente “Non sei nemmeno l’ultimo lampione di Fuorigrotta”). Non è bello sentirsi dire questa frase che ha un significato piuttosto pungente. In pratica, equivale a dire: ”Non conti niente! Non hai nessuna voce in capitolo”. Ma perché per dire a qualcuno che vale poco si menziona un lampione e perché proprio un lampione di Fuorigrotta? Lo scopriamo insieme grazie ad ESPRESSO NAPOLETANO, la rubrica domenicale di MAGAZINE PRAGMA.

“Nun si’ manco l’urdemo lampione ‘e Forerotta”…e luce fu!

Napoli fu la prima città italiana a realizzare un impianto di illuminazione a gas. In Europa un impianto simile esisteva solo a Londra, Parigi e Vienna.

Nel 1838 fu stipulato un contratto di appalto per l’illuminazione a gas della città in base al quale nel giro di un anno tutte le principali vie di Napoli dovevano essere illuminate. L’illuminazione però non copriva l’intera città, ma si fermava “all’ultimo lampione di Fuorigrotta”. Solo nel 1885 la pubblica illuminazione giunse anche ai quartieri periferici

“Nun si’ manco l’urdemo lampione ‘e Forerotta”, cosa significa?

L’ultimo lampione che si trovava a Fuorigrotta era contrassegnato dal numero 6666, numero che in base alla Smorfia napoletana significa “quattro volte scemo”. Nasce da qui l’espressione “l’urdemo lampione ‘e Fuorigrotta” ovvero l’ultima persona che possa esprimere il proprio parere.

(foto di repertorio)

 

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