“Vò ‘o cocco ammunnato e bbuono”, e chi non lo vorrebbe?

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“Eh già! Vò ‘o cocco ammunnato e bbuono”. Chissà quante volte l’avrete sentito dire e quante volte, magari, sarete stati proprio voi a pronunciare queste parole?  Sicuramente tante perchè si tratta di una delle espressioni più usate a Napoli.

“Vò ‘o cocco ammunnato e bbuono”, cosa significa?

La simpatica espressione ha un’origine molto antica. Il significato letterale è “Vuoi l’uovo sgusciato, pronto da gustare”. Ironicamente il detto viene rivolto a chi di lavorare proprio non ne ha voglia, agli scansafatiche, a quelli insomma che “vogliono un uovo da mangiare, ma non intendono fare alcuna fatica per sgusciarlo”.

L’uovo in napoletano viene chiamato “cocco” dal momento che richiama alla mente il verso della gallina (coccodè); “ammunnato”, invece,  è la variante dell’italiano “mondato”. Volere ‘o cocco ammunnato e bbuono significa, dunque, volere (e in molti casi ottenere) le migliori cose senza compiere il minimo sforzo (come quello richiesto per sgusciare un uovo).

Del resto, converrete con me, che sgusciare le uova sode, a volte, è davvero snervante!

L’espressione però, pare che col tempo abbia acquisito anche un altro significato decisamente più piccante. Nel secondo dopoguerra la città di Napoli fu invasa da militari. Alcune donne, in cambio di poche lire e/o di generi vari non esitavano a concedersi ai soldati angloamericani che con il termine “cock” intendevano il membro maschile. Così per “cocco ammunnato e bbuono” per un certo periodo si intese parlare di rapporti promiscui e non protetti (“ammunnato” nel senso di privo di protezione).

 

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